Vigneto di Popoli


Questa vigna testimonia come l’altopiano di Valle Reale sia un “luogo del vino” da tempo immemore. Una parte dei suoi filari si stendono di fronte ai ruderi di una grotta-cantina, risalente al 1300 circa. Qui i monaci benedettini, scendendo dal Convento sito a San Benedetto in Perillis, minuscolo paesino aggrappato ai monti alle spalle di Valle Reale, vinificavano e conservavano il loro vino.

Questa è la parcella di 1 ettaro dedicato al Trebbiano d'Abruzzo; più a sud, si estende vigneto più grande riservato per il Montepulciano d'Abruzzo. Il Montepulciano del Vigneto di Popoli è il figlio del vigneto più antico della proprietà. Tutte le file sono esposte a sud-est verso la Majella e i Monti del Morrone e beneficiano della presenza di una fitta foresta di querce che le delimita a ovest. Il terreno, come per l'intero altopiano vicino a Popoli, si trova a 350 metri sul livello del mare. Il bosco che circonda il vigneto è ricco di specie vegetali, alberi ad alto fusto, arbusti e fiori, che proliferano grazie alla salubrità dell'aria e alla purezza delle acque della sorgente del fiume Pescara che scorre sotto il suolo del vigneto. L'integrità di questo ambiente favorisce lo sviluppo di ceppi di lievito autoctoni che danno al Trebbiano ottenuto da queste uve connotazioni quasi "estreme", un "trebbiano del freddo" come è stato definito alla prima annata. Passeggiando tra questi vigneti non sono rari i nostri incontri con la fauna selvatica che popola queste montagne, dai cervi ai tassi, alle volpi, fino agli avvistamenti eccezionali di alcuni esemplari di lupi.